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(Pubblicato il 19/07/2019 - Aggiornato il 19/07/2019 - 1854 kb - pdf)
(Pubblicato il 19/07/2019 - Aggiornato il 19/07/2019 - 564 kb - pdf)
Obblighi di pubblicazione relativi ai procedimenti amministrativi e ai controlli sulle dichiarazioni sostitutive e l'acquisizione d'ufficio dei dati
1. Le pubbliche amministrazioni pubblicano i dati relativi alle tipologie di procedimento di propria competenza. Per ciascuna tipologia di procedimento sono pubblicate le seguenti informazioni:
a) una breve descrizione del procedimento con indicazione di tutti i riferimenti normativi utili;
b) l'unità organizzativa responsabile dell'istruttoria;
c) l'ufficio del procedimento, unitamente ai recapiti telefonici e alla casella di posta elettronica istituzionale, nonchè, ove diverso, l'ufficio competente all'adozione del provvedimento finale, con l'indicazione del nome del responsabile dell'ufficio, unitamente ai rispettivi recapiti telefonici e alla casella di posta elettronica istituzionale;
d) per i procedimenti ad istanza di parte, gli atti e i documenti da allegare all'istanza e la modulistica necessaria, compresi i fac-simile per le autocertificazioni, anche se la produzione a corredo dell'istanza è prevista da norme di legge, regolamenti o atti pubblicati nella Gazzetta Ufficiale, nonchè gli uffici ai quali rivolgersi per informazioni, gli orari e le modalità di accesso con indicazione degli indirizzi, dei recapiti telefonici e delle caselle di posta elettronica istituzionale, a cui presentare le istanze;
e) le modalità con le quali gli interessati possono ottenere le informazioni relative ai procedimenti in corso che li riguardino;
f) il termine fissato in sede di disciplina normativa del procedimento per la conclusione con l'adozione di un provvedimento espresso e ogni altro termine procedimentale rilevante;
g) i procedimenti per i quali il provvedimento dell'amministrazione può essere sostituito da una dichiarazione dell'interessato, ovvero il procedimento puo' concludersi con il silenzio assenso dell'amministrazione;
h) gli strumenti di tutela, amministrativa e giurisdizionale, riconosciuti dalla legge in favore dell'interessato, nel corso del procedimento e nei confronti del provvedimento finale ovvero nei casi di adozione del provvedimento oltre il termine predeterminato per la sua conclusione e i modi per attivarli;
i) il link di accesso al servizio on line, ove sia già disponibile in rete, o i tempi previsti per la sua attivazione;
l) le modalità per l'effettuazione dei pagamenti eventualmente necessari, con le informazioni di cui all'articolo 36;
m) il nome del soggetto a cui è attribuito, in caso di inerzia, il potere sostitutivo, nonchè le modalità per attivare tale potere, con indicazione dei recapiti telefonici e delle caselle di posta elettronica istituzionale;
2. Le pubbliche amministrazioni non possono richiedere l'uso di moduli e formulari che non siano stati pubblicati; in caso di omessa pubblicazione, i relativi procedimenti possono essere avviati anche in assenza dei suddetti moduli o formulari. L'amministrazione non può respingere l'istanza adducendo il mancato utilizzo dei moduli o formulari o la mancata produzione di tali atti o documenti, e deve invitare l'istante a integrare la documentazione in un termine congruo.
Laboratorio territoriale per l'Educazione Ambientale
Il Laboratorio territoriale per l'educazione ambientale era fino al 2004 il riferimento locale di una Rete di Servizi realizzata dalla Regione Piemonte d'intesa con il Comune e la Provincia di Asti. Ne era un cardine significativo il Laboratorio capofila di Pracatinat e la sua consolidata esperienza formativa, attuata con l'allora Istituto di ricerca socio educativa (Irsae) per quanto riguarda la formazione degli insegnanti e con gli Enti locali come centro di soggiorno e attività didattica rivolta agli studenti piemontesi.
Per quanto nel corso degli anni sia andato modificandosi, per ovvie e contingenti trasformazioni istituzionali, si presenta tuttora in una linea di continuità con le motivazioni che lo hanno fatto crescere ed evolvere con l’attuale e operante dispositivo di Sistema Educativo Locale.
Dando continuità a quella significativa esperienza rivolta al mondo della scuola ma pure all'opinione pubblica per la promozione di una "cultura dell'educazione e dell'ecologia più ampia e diversificata, offrendo occasioni formative, iniziative, collegamento progettuale e operativo tra le realtà amministrative, scolastiche, sociali e associative che si occupano di ambienti, il Comune di Asti ha sottoscritto nel 2016 con la Regione PIemonte il protoccollo d'intesa "La Regione Piemonte per la Green education" di cui alla DGC n° 515 del 4.10.2016
Il Protocollo d’Intesa “La Regione Piemonte per la Green Education” di cui alla D.G.R. n. 51-3451 del 6 giugno 2016, ha come oggetto la realizzazione di una Community per la Green education piemontese attraverso la costruzione di una rete tra i sistemi istituzionale, educativo, formativo, produttivo della ricerca e del terzo settore - ha la finalità di favorire il processo di cambiamento culturale e di competenze delle nuove generazioni verso i principi della Green economy o Circular economy.
Lo stesso prevede che i soggetti che aderiscono si impegnino, nel rispetto dei propri ruoli e specificità, ai vari livelli istituzionali, processi di ridefinizione e rilancio delle politiche inerenti la sostenibilità ambientale con particolare riguardo alle ricadute per la crescita economica, e lo sviluppo di nuova responsabilità, in cui assumere la centralità della formazione, cardine per livelli crescenti di occupazione e di inclusione sociale;
In materia di educazione ambientale si ricorda la Comunicazione della Commissione Europea “Quadro per le politiche dell’energia e del clima per il
periodo “2030-2040”, che rafforza la proposta Europa 2020 e stabilisce una politica finalizzata a un’economia a basse emissioni di carbonio e ad un sistema energetico competitivo e sicuro che evidenzia come l’economia verde (green economy) costituisca pertanto un ambito intersettoriale, che intercetta attese e attenzioni del mondo delle imprese e della ricerca, delle Istituzioni.
Inoltre il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (Miur) con la legge 107/2015 al fine di valorizzare e potenziare le competenze di cittadinanza attiva, ha definito obiettivi formativi prioritari: lo sviluppo di comportamenti responsabili per la tutela dei beni ambientali e culturali, il potenziamento delle metodologie e delle attività laboratoriali, la valorizzazione della scuola come comunità attiva aperta al territorio e l’incremento dell’alternanza scuola-lavoro nel secondo ciclo dell’istruzione e con la Circolare n° 86 del 27.10.2010 ha introdotto l’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione richiamando l’importanza dei temi della legalità, della sensibilità ambientale e dell’educazione allo sviluppo sostenibile.
Infine il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare congiuntamente col Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca con le “Linee guida per l’educazione ambientale" (2015) che ritiene prioritario “valorizzare e mettere a sistema le numerose eccellenti esperienze di educazione allo sviluppo sostenibile, realizzate negli ultimi anni a livello locale da diversi e qualificati attori” e con la legge n° 221 del 28.12.2015 “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo eccessivo di risorse naturali” ha previsto una strategia nazionale per lo sviluppo delle green communities.
Di alcuni progetti è disponibile una documentazione più definita confluita in una serie denominata Quaderni del Come (QdC).
I Quaderni del Come nascono per non stare a guardare. Si affidano a un impianto teorico minimo e certo. Offrono alcune indicazioni di lavoro con schede ed esperienze riproducibili. Documentano una modalità di lavoro che ha coinvolto classi di scuole locali. Informano delle contraddizioni che l’agire umano incontra e che sono parte costitutive di un sapere in crescita. Sono quindi pagine più adatte a sperimentare che a classificare, a includere che a decidere. Non: si-fa-così ma proviamo-a-farlo-insieme.
QdC Vista la rilevanza che il settore primario riveste per l’economia del territorio e l’opportunità di riservare attenzione alla definizione di percorsi scolastici coerenti con la vocazione economica e la costruzione di competenze diffuse sulle connessioni tra mondo agricolo e suoi imprenditori, associazionismo di categoria e della società civile, per un contributo qualificante lo sviluppo locale così come ampiamente documentato da indicazioni ministeriali e regionali e le attese implicite nel riconoscimento Unesco dei "Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato; tra il febbraio 2016 e aprile 2017 si è attuato il progetto di Regione Piemonte denominato “Green economy, fuori dalla nicchia” rivolto al corpo docente dell’Istituto Agrario Penna, con l’obiettivo di rilevare nuovi bisogni formativi, andando a significare l’evoluzione in senso green delle tecniche agrocolturali e la conoscenza dei modelli di impresa più appropriati nonchè l’innovazione curricolare. Con soggetti istituzionali, dell’associazionismo e della piccola impresa agricola si è poi attivata una ricerca per verificare i cambiamenti in atto alla luce dell’attuazione del Piano di sviluppo rurale 2014/2020 attraverso due focus tematici “l’agricoltura è un investimento a buon fine?”, e “Il buon momento dell’agricoltura”.
Di questo progetto è ora disponibile nella serie Quaderni del Come (QdC) un’ agile pubblicazione dal titolo Tutti giù per (la) Terra